Prima di cominciare a leggere il quarto capitolo della “saga”, facciamo un passo indietro. Tornate a questo post e controllate la tabella di marcia. Vi siete accorti che una meta inserita nella tabella non c’entra nulla con la Valle della Loira?
Se sì, siete dei viaggiatori “della Domenica” DOC, se la risposta è negativa, non vi demoralizzate, ve lo dirò io ora!
Si tratta di Versailles. Cosa ci ha spinto a recarci fin lì, data la lunga distanza che ci separava?
Molto semplice, non eravamo sicuri che un giorno saremmo potuti tornare, quindi la inserimmo nella tabella di marcia e decidemmo che il giorno di visita sarebbe stato il 7 di ottobre: il mio compleanno .
Ora bando alle ciance, vi lascio alla lettura:
Mi auguro che siate soddisfatti anche voi di questo quarto episodio. Come di consueto ecco qui il video delle foto scattate quel giorno…“Il martedì mattina, appena dopo l’alba, le nuvole sulla Francia cominciarono ad aprirsi, ma la giornata continuava ad essere incerta. Percorremmo, in circa tre ore, 278 km per raggiungere Versailles. Un’esperienza da non ripetere, non solo per la durata del viaggio, ma anche perché incontrammo il traffico mattutino dei lavoratori francesi (sembrava di essere sulla tangenziale ovest di Milano) e rimanemmo bloccati per più di mezz’ora. Pensavamo di essere arrivati in tempo per non trovare coda davanti alle casse, ma una volta parcheggiato in Place d’Armes, proprio di fronte ai dorati cancelli di Versailles, l’immagine che ci trovammo davanti non fu consolante: una fila di visitatori lunga almeno 200 metri attendeva davanti alle porte del palazzo… (Versailles apre verso le 9.30/10.00.)Ci armammo di coraggio, di tanta pazienza e ci mettemmo in coda, ma in quello stesso momento si formò una piccola folla di persone di fronte ad un’altra porta, ci intrufolammo e quando la porta si aprì fummo tra i primi ad acquistare il biglietto.Purtroppo, per questioni di tempo e di traffico autostradale (vista anche la quantità mostruosa di pullman turistici presenti ogni giorno), evitammo le visite al Grand Trianon, Petit Trianon e all’Hameau della Regina. Quindi, se la vostra intenzione è quella di vedere tutto il complesso, evitate gite di una sola giornata e dedicate almeno un paio di giorni al viaggio, magari soggiornando in un hotel che non disti molto dalla reggia, in modo tale da poterla raggiungere a piedi. Il primo giorno visitate tranquillamente gli interni e quello seguente noleggiate una mini-autovettura elettrica per scoprire la parte esterna della reggia con tutte le sue fontane, giardini (veramente infiniti) e palazzi.La storia di questa famosissima e maestosa reggia è nota in tutto il mondo: costruita da Luigi XIV per mostrare ai rivali la potenza della nazione e per ospitare lo stesso re e l’intera corte francese. Magnifica, sorprendente, da togliere il fiato, ma un po’ troppo affollata per i miei gusti (il ‘brutto’ di essere conosciuta in tutto il mondo). E’ facile perdersi tra fontane e statue sparse per i giardini. Proprio nei giardini ci fermammo a mangiare un panino, per poi dirigerci alla scoperta degli ampi spazi verdi che questa reggia offre. Arrivati al Petit Trianon, decidemmo di tornare verso il palazzo, perché troppo stanchi dopo la lunghissima camminata.Partimmo da Versailles verso le 15.00 per essere di ritorno a Loches nel tardo pomeriggio davvero esausti.La Reggia di Versailles è chiusa il lunedì. Il biglietto comprende visita alla Reggia e parte dei giardini con audio-guida costa 13,50€. Per orari e altre informazioni: Reggia di Versailles.La cena la rimediammo facendo spesa al supermercato del paese (riempimmo il mini-frigo fino all’orlo), perché grazie al conto della sera precedente ci rendemmo conto che uscire a mangiare tutte le sere in una brasserie o in un ristorante ci sarebbe costato un occhio della testa: acqua, baguette, formaggino, qualche affettato e frutta, fu più che sufficiente a placare la fame, tutto ciò consumato seduti per terra, trasformando un comodino in tavolo, con 2 tovaglioli di carta come tovaglia, molto spartani, ma comunque soddisfatti.”
Bene, detto questo non mi resta che rimandarvi alla prossima puntata!
Au revoir!!!
Anna
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