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Monday, March 26, 2012

Wedding Series: curiosità sulla dote nuziale

Quante volte avrete sentito parlare le vostre mamme e nonne del loro corredo matrimoniale?

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Lenzuola, federe e suppellettili varie ogni tanto spuntano fuori dai loro armadi, rimandandoci indietro nel tempo, quando questa usanza era l’unica via per riuscire a concludere un matrimonio.

La ricchezza della dote ovviamente andava in base al ceto a cui apparteneva la famiglia della futura sposa. Se quest’ultima aveva la fortuna di appartenere ad una nobile famiglia, non portava con sé solo biancheria e argenteria, ma soldi, gioielli e alcuni casi interi feudi.

Ad esempio, nel 1441, quando furono celebrate le nozze con Francesco Sforza, Bianca Maria Visconti  portò come dote Cremona e le sue terre.

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Un contratto quasi da record fu invece quello stipulato per il matrimonio di Anna Dovara e Filippino Gonzaga, avvenuto nel 1322, dove una pergamena di quasi due metri elencava tutti le proprietà mobili e immobili portate in dote dalla sposa.

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E poi che dire delle 200.000 corone e dei gioielli (del medesimo valore) che accompagnarono la futura regina di Francia, Maria Antonietta al matrimonio con Luigi XVI?

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Tutto questo contrattare in Italia finì nel 1975, quando questa usanza antichissima veniva abolita definitivamente, lasciando al loro destino cassapanche colme di lenzuola e centrini (che le amanti dello stile shabby hanno saputo poi sapientemente rivalutare! Occhiolino).

Quando mi sono trasferita con il mio ragazzo in questa casa, più che di una dote, si è trattato di un vero e proprio furto di alcuni oggetti a cui ero molto affezionata: il mio cuscino storico e un bianco, caldo, morbido piumone (soprannominato appunto “la morbidosi”) che a tanto è servito in queste lunghe e gelide giornate invernali…

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Al prossimo appuntamento con la Wedding Series.

A presto

Anna

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